Lo sviluppo sostenibile significa soddisfare i bisogni odierni senza compromettere le possibilità delle future generazioni. Nel campo del golf, questo principio si traduce in un’armonia tra l’ambiente naturale, la gestione economica e la responsabilità sociale. Il R&A descrive la sostenibilità del golf come l’ottimizzazione della qualità del gioco in sintonia con la conservazione dell’ambiente, attraverso una gestione economica e socialmente responsabile.
Un campo da golf sostenibile coltiva un manto erboso che richiede meno prodotti chimici, fertilizzanti e acqua, riducendo così i rifiuti e il rischio di inquinamento. Questo approccio integra fattori ambientali ed economici, mirando comunque a superfici di gioco eccellenti. Negli ultimi anni, la gestione sostenibile dei campi da golf e la produzione di attrezzature eco-compatibili sono diventati obiettivi primari.
La Certificazione GEO: Un Sigillo di Qualità Ambientale
La GEO (Golf Environment Organisation), un’organizzazione no-profit, emette una certificazione per i campi da golf che rispettano criteri di sostenibilità. Ogni campo certificato rappresenta un’oasi ecologica, contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla valorizzazione del territorio. La gestione dell’acqua e la cura del prato, se ben eseguite, arricchiscono le risorse idriche locali.
Un campo mal gestito può causare seri danni ambientali. Per questo, la Certificazione GEO serve come bilancio ambientale, riconoscendo e promuovendo i circoli virtuosi. La certificazione richiede interventi specifici, come la sostituzione graduale dell’erba con specie meno idroesigenti e una gestione responsabile delle risorse.
In Italia, numerosi circoli hanno ottenuto la certificazione GEO, dimostrando lungimiranza nell’affrontare la sostenibilità ben prima che diventasse un tema centrale. La FIG promuove inoltre il progetto Biogolf, rivolto a vari stakeholder del settore, per sviluppare campi che migliorino la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo.
La GEO offre 18 consigli per promuovere abitudini sostenibili tra i golfisti, come portare borracce riutilizzabili, utilizzare palle riciclate e preferire camminare piuttosto che usare la golf cart. Anche piccoli cambiamenti possono avere un grande impatto, considerando che ci sono circa 60 milioni di golfisti nel mondo.
Sebbene il sistema golfistico italiano non sia il migliore al mondo, può vantare eccellenze nella sostenibilità ambientale. Questi esempi di buona gestione delle risorse fanno sperare in un futuro dove sempre più strutture raggiungano la certificazione internazionale, attirando giocatori stranieri e contribuendo alla tutela dell’ambiente e della salute dei golfisti.
Fonte: Golf-Magazine.it