Dopo le devastanti alluvioni in Spagna, il Club de Golf Alcanada a Mallorca ha reso omaggio alle vittime durante il Rolex Challenge Tour Grand Final, riportando l’attenzione sull’impatto ambientale del golf professionistico. La sostenibilità è ormai un tema centrale, non solo nella gestione dei campi, ma anche nella mobilità degli atleti, che spesso si spostano con jet privati.
Per affrontare questo problema, l’European Tour Group ha introdotto dei tracker di CO₂, disponibili dal 2025, con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 50% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2040. Questo approccio si allinea a iniziative già presenti nel tennis, dove i giocatori monitorano la propria impronta di carbonio. Tuttavia, per l’UNFCCC evitare le emissioni dovrebbe essere prioritario rispetto alla loro compensazione. L’European Tour ha quindi adottato strategie di ottimizzazione dei calendari, riducendo i voli intercontinentali con tornei regionali consecutivi.
Giocatori come Rory McIlroy e Marcel Siem hanno già iniziato a compensare le proprie emissioni, promuovendo un cambiamento culturale nel golf. Anche gli appassionati possono contribuire riducendo l’uso dell’auto privata o scegliendo mezzi pubblici per raggiungere i campi, dimostrando che ogni gesto conta nel lungo percorso verso un golf più sostenibile.
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